Lacerta bilineata Ramarro orientale | www.gadyiplazypolski.amend.pl
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CODICE NATURA2000 | bilin | CLASSE | Reptilia | ORDINE | Squamata | FAMIGLIA | Lacertidae |
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LEGISLAZIONE A TUTELA DELLA SPECIE • Direttiva Habitat all.IV • Legge regionale 9/2007 • Convenzione di Berna allegato II
CARATTERISTICHE ECOLOGICHE Lacerta bilineata è stata considerata specie distinta da Lacerta viridis. La distinzione fra le due specie può esser fatta solo sulla base alla colorazione della gola degli esemplari appena schiusi dall’uovo: brunastra in L. viridis e verdazzurra in L. bilineata. I maschi adulti (fino a 40 cm) sono quasi completamente verdi, con una lieve punteggiatura nera sul dorso e presentano una colorazione blu sulla gola, molto intensa durante la stagione riproduttiva. Le femmine hanno una colorazione più variabile, tendente al bruno e talvolta con una coppia di linee sopraccigliari biancastre.
Allaluce di recentissimi e contraddittori studi biomolecolari, in regione sembra essere presente soltanto L. bilineata, con la probabile eccezione del Tarvisiano, dove potrebbe essere presente L. viridis. La specie necessita di una copertura vegetale fitta e cespugliosa, associata a strutture sassose quali mucchi di pietre, muretti a secco o declivi sassosi. Le uova, fino a 15 (Fertilità = media) vengono deposte in una buca poco profonda scavata in substrati soffici quali sabbia o argilla (selettività per l'habitat riproduttivo = bassa). Si ciba prevalentemente di insetti, ma anche di crostacei terrestri e ragni, piccoli sauri, di uova di uccelli, occasionalmente bacche e frutti. E’ predata da uccelli rapaci, mustelidi e serpenti. AREA DI DISTRIBUZIONE NATURALE La specie è diffusain Spagna,Francia, Italia, parte della Slovenia nord-occidentale
e della Croazia (Isola di Cres) e nell’ex Germania occidentale; nel territorio regionale vive ad Ovest di una linea immaginaria che passa per Udine e Faedis, ma in realtà è ovunque introgresso con la specie Lacerta viridis, ad Ovest almeno
fino in Veneto e in Lombardia. La situazione è complicata dal fatto che gli ibridi fra le due specie sono fertili almeno fino alla terza generazione, e possono anche coabitare con le due specie genitrici. BIBLIOGRAFIA E FONTI Salvaguardia dell’erpetofauna nel territorio di Alpe Adria – AA.VV. Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna – Ufficio studi faunistici – 2007
Fauna italiana inclusa nella Direttiva Habitat - Ministero dell'ambiente e dellatutela del territorio, Direzione Protezione Natura - 2004
Elaborazione di proposte di misure di conservazione e gestione per il Piano di gestione del sito SIC Carso triestino e goriziano e ZPS Aree carsiche della Venezia Giulia - Dipartimento di Biologia dell'Università di Trieste 2007
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