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CARSO NATURA200

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Coenonympha oedippus
Ninfa delle torbiere


A.Toselli ©

CODICE NATURA2000

1071

CLASSE

Hexapoda

ORDINE

Lepidoptera

FAMIGLIA

Satyridae

LEGISLAZIONE A TUTELA DELLA SPECIE

• Direttiva Habitat all.II

• Convenzione di Berna all.I

• Direttiva Habitat all.IV

• Legge regionale 9/2007
 

CARATTERISTICHE ECOLOGICHE

E’ una specie molto caratteristica, di medie dimensioni. La pagina superiore delle ali è di colore bruno scuro quasi nero, quella inferiore è bruna, con ocelli neri contornati da un bordo giallastro, 3 sull’ala anteriore e 4 o 5 su quella posteriore. Può essere confusa con la specie Aphantopus hyperantus, dal quale si distingue per le dimensioni minori, per la presenza di una linea grigio argento e di un’area rossastra tra gli ocelli e il margine alare, sulla pagina inferiore dell’ala posteriore. Le femmine sono più grandi dei maschi, con ocelli più sviluppati e spesso visibili anche sulla pagina superiore delle ali posteriori.
Coenonympha oedippus è considerata la farfalla europea più minacciata di estinzione, a causa della drammatica riduzione dell'habitat in cui vive. E’ specie igrofila che abita ambienti umidi prossimi allo stadio di climax come molinieti, cariceti, e più raramente prati umidi ai margini di saliceti. Gli adulti volano in giornate soleggiate con temperature di almeno 18°C. La femmina si accoppia anche con 3 maschi e depone un centinaio di uova, incollandole sulle foglie della piante alimentari (Gramigna liscia Molinia caerulea e Giunco nero comune Scoenus nigricans). La larva emerge tra il 12° e il 16° giorno. Il bruco di primo stadio è giallo e si alimenta durante la notte; di giorno si nasconde alla base delle piante alimentari. La prima muta si verifica dopo circa 20 giorni dalla schiusa in luglio agosto. L’ibernazione può iniziare al 2° (inizio di settembre) o al 3° stadio (ottobre), fra le radici della gramigna liscia. L’attività riprende tra aprile e maggio; il bruco passa da giallo a verde brillante. All’inizio di giugno compare la crisalide, di colore verde, mentre gli adulti si possono osservare in giugno e luglio.
Il livello di informazioni disponibili allo stato attuale non consentono di trarre considerazioni di carattere generale o conservazionistico. Ad ogni modo la rara specie sembrerebbe preferire il Carso Goriziano, dove nell'area paludosa di Doberdò trova l'habitat ideale (Museo Civico di St. Nat., 2009).

CATEGORIA DI MINACCIA IUCN

Elencata nel Libro Rosso delle farfalle italiane (Prola e Prola, 1990), nel Libro Rosso della fauna italiana di Pavan (1992), nella Lista rossa dell’Alto Adige (AA.VV., 1994) e nel Libro rosso degli invertebrati (Cerfolli et al., 2002).

AREA DI DISTRIBUZIONE NATURALE

La specie ha vasta diffusione euroasiatica dalla Russia e dall’Asia centrale alla
Cina orientale, Amur e Giappone. In Europa è presente in poche località.
In Italia è segnalata con numerose popolazioni isolate in diverse
località del settentrione. Nel Friuli Venezia Giulia: segnalata di varie località della pianura e dei rilievi prealpini. La presenza è accertata, ma non è nota la distribuzione. Viene segnalata per aree umide di pianura con carici e molinia (Stoch, 2001). Recentemente è stata osservata nella Palude Selvote, nella fascia delle Risorgive nel comune di Castions di Strada (UD) (Pestrin e Zandigiacomo, 2003).

STATO DI CONSERVAZIONE

AREA DI DISTRIBUZIONE NATURALE

INADEGUATO

POPOLAZIONI

NON DETERMINABILE

HABITAT DELLA SPECIE

INADEGUATO

PROSPETTIVE FUTURE

CATTIVO

VALUTAZIONE COMPLESSIVA

INADEGUATO

BIBLIOGRAFIA E FONTI

Fauna italiana inclusa nella Direttiva Habitat - Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, Direzione Protezione Natura - 2004
Elaborazione di proposte di misure di conservazione egestione per il Piano di gestione del sito SIC Carso triestino e goriziano e ZPS Aree carsiche della Venezia Giulia - Dipartimento di Biologia dell'Università di Trieste 2007
Elenco delle specie oggetto del monitoraggio e note gestionali e conservative su specie e ambienti. Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. 2009


 

FATTORI DI PRESSIONE ANTROPICA CHE INFLUENZANO LA SPECIE

101

coltivazione - modifica delle pratiche colturali

241

prelievo/raccolta di fauna in generalecollezione (insetti, rettili, anfibi...)

800

discariche, bonifiche e prosciugamenti in genere

910

interramento

AZIONI DEL PIANO DI GESTIONE CHE INTERESSANO LA SPECIE

IA4

incremento attività di repressione bracconaggio e di controllo

IA16

interventi sul reticolo idrografico e sui fossati di drenaggio

IA24

interventi di manutenzione e ripristino dei prati umidi

IN1

mantenimento dei prati

IN3

introduzione o mantenimento di metodi di agricoltura biologica

MR1

realizzazione carta degli habitat del carso triestino e goriziano

MR7

monitoraggio entomofauna


 

space

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NATURA 2000

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Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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