Lucanus cervus cervus Cervo volante | Edmund Reitter (1845 – 1920)
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CODICE NATURA2000 | 1083 | CLASSE | Hexapoda | ORDINE | Coleoptera | FAMIGLIA | Lucanidae |
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LEGISLAZIONE A TUTELA DELLA SPECIE • Direttiva Habitat all.II • Legge regionale 9/2007 • Convenzione di Berna all.I
CARATTERISTICHE ECOLOGICHE I dati pregressi lo indicano presente in quadranti che interessano praticamente tutti i comuni del SIC, situazione che appare confermata dai ritrovamenti nel corso del monitoraggio.
Per quanto riguarda la tutela, si segnala la riduzione dell’habitat, con accertato abbattimento di vetusti alberi ospitanti la specie (ad es., nell’area del Sincrotrone di Basovizza e aree circostanti, che interessano quadranti in parte ricadenti nel SIC) (Museo Civico di St. Nat. di Trieste, 2009).
Il maschio è il più grosso coleottero europeo, potendo raggiungere 80 mm. La femmina è lunga mediamente 50 mm. Le dimensioni sono però molto variabili, trovandosi individui lunghi appena 35 mm. Ha corpo robusto, allungato, convesso, capo quadrangolare armato di enormi mandibole lunghe quanto il capo e il torace insieme, biforcate all’apice e con un grande dente a metà circa del margine interno. Vi sono però individui con capo più ridotto e mandibole più corte col dente mediano appena accennato (var. capreolus). Le elitre sono lisce, oblunghe, arrotondate posteriormente. È di colore nero lucente con le elitre e le mandibole di colore bruno. La femmina è più piccola con capo e mandibole di piccole dimensioni.
Questa specie si rinviene per lo più nei boschi maturi di latifoglie, preferibilmente castagneti, querceti, faggete, lungo le siepi ai margini del bosco. Gli adulti volano attivamente durante le ore crepuscolari e si nutrono della linfa che cola dalle screpolature degli alberi. I maschi si affrontano in lunghi duelli per la conquista della femmina che, una volta fecondata, depone le uova ai piedi degli alberi. Allaschiusa le larve si nutrono prima di humus e poi penetrano nel tronco, ma in genere scavano le loro gallerie nelle ceppaie rimaste nel suolo. Le larve sono saproxylofaghe, si nutrono cioè del legno morto che si produce nel sistema radicale degli alberi; sono legate quindi alle querce dove passano tutto lo stadio larvale (DP=basso). Il loro sviluppo richiede sino ai 5 anni, alla fine dei quali si trasformano in pupa dentro una sorta di bozzolo fatto cementando detriti di legno ed escrementi propri, talora all’interno di una nicchia preparata nel terreno. Gli adulti si nutrono della linfa che cola dalle screpolature delle piante sopra indicate. CATEGORIA DI MINACCIA IUCN non classificato AREA DI DISTRIBUZIONE NATURALE Specie diffusa in Europa, Asia Minore, Siberia. Si trova in quasi tutta l’Europa; risulta estinta in Danimarca e probabilmente in Irlanda. In Italia è comune
nelle regioni settentrionali e centrali. Per la regione è segnalato sporadicamente dalla pianura al piano collinare. STATO DI CONSERVAZIONE | AREA DI DISTRIBUZIONE NATURALE | FAVOREVOLE | POPOLAZIONI | NON DETERMINABILE | HABITAT DELLA SPECIE | FAVOREVOLE | PROSPETTIVE FUTURE | FAVOREVOLE | VALUTAZIONE COMPLESSIVA | FAVOREVOLE |
BIBLIOGRAFIA E FONTI Fauna italiana inclusa nella Direttiva Habitat - Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, Direzione Protezione Natura - 2004
Elaborazione di proposte di misure di conservazione e gestione per il Piano di gestione del sito SIC Carso triestino e goriziano e ZPS Aree carsiche della Venezia Giulia - Dipartimento di Biologia dell'Università di Trieste 2007
Elenco delle specie oggetto del monitoraggio e note gestionali e conservative su specie e ambienti. Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. 2009
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