Austropotamobius pallipes fulcisianus Gambero di fiume | A.Toselli ©
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CODICE NATURA2000 | 1092 | CLASSE | Malacostraca | ORDINE | Decapoda | FAMIGLIA | Astacidae |
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LEGISLAZIONE A TUTELA DELLA SPECIE • Direttiva Habitat all.II • Direttiva Habitat all.V
CARATTERISTICHE ECOLOGICHE E’ specie di medie dimensioni (taglia massima di 12 cm di lunghezza) che assomiglia all’Astice e se ne distingue per la presenza di una sola coppia di denti post orbitali (anziché 2) e per la colorazione biancastra del lato ventrale degli arti. Ha colorazione poco
caratteristica, perché piuttosto variabile dipendente dalle condizioni ambientali, ma generalmente marrone uniforme, bronzeo o grigio verde. I maschi hanno taglia maggiore ed appendici delle prime due paia addominali più sviluppate e dirette in avanti. Le popolazioni italiane appartengono alla sottospecie fulcisianus.
E' una specie dalle esigenze ecologiche piuttosto strette (temperature non superiori ai 25 ° C, acque basiche, elevate concentrazioni di ossigenodisciolto), abita acque correnti anche sorgive e si rinviene in torrenti montani o collinari o più raramente nel tratto medio dei fiumi maggiori o in laghi naturali o artificiali. L’accoppiamento si verifica in autunno, la
deposizione 10-40 giorni dopo e la schiusa delle uova nella tarda primavera. I giovani appena dopo la schiusa misurano pochi millimetri ed hanno quasi tutte le appendici definitive. Alla seconda muta i giovani si liberano nell’ambiente crescendo rapidamente ed al 2° anno misurano 8 cm, e alla fine del 3° 10 cm. Gli adulti subiscono una sola muta estiva. La maturità sessuale viene raggiunta al 3° - 4° anno di età. Si nutre preferibilmente di larve acquatiche di insetti, invertebrati e piccoli pesci.
Per quanto riguarda il sito Natura 2000, l'assenza di acque superficiali sul Carso, restringe l'habitat della specie ai torrenti su flysch della periferia di Trieste e di pochi altri punti della costa, dove anticamente il gambero era probabilmente più diffuso. Al momento la sua presenzarisulta confermata solo per la Riserva Naturale della Val Rosandra e, verso Muggia, per il Rio Ospo.
La popolazione della Val Rosandra appare minacciata da un certo isolamento (canalizzazione del torrente a valle della Riserva naturale) e dall'immissione di fauna alloctona (trote). Anche il tratto italiano del Rio Ospo presenta sponde parzialmente modificate ed attraversa un'area monitorata quale sito inquinato e con presenza di varie specie alloctone.
Particolare attenzione va prestata a prevenire il problema delle introduzioni di gamberi alloctoni (es. Procambarus clarckii). (Museo Civico di St. Nat. di Trieste, 2009) AREA DI DISTRIBUZIONE NATURALE Specie distribuita nell’Europa occidentale, ma in lenta e continua rarefazione in tutto il suo areale di distribuzione. In Italia è diffusa soprattutto nelle regioni centro settentrionali. Nel sito è segnalata in Val Rosandra. BIBLIOGRAFIA E FONTI Fauna italiana inclusa nella Direttiva Habitat - Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, Direzione Protezione Natura - 2004
Elenco delle specie oggetto del monitoraggio e note gestionali e conservative su specie e ambienti. Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. 2009
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