.

CARSO NATURA200

.

RITORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE

.

.

.

Bufo viridis
Rospo smeraldino


www.gadyiplazypolski.amend.pl

CODICE NATURA2000

buff

CLASSE

Amphibia

ORDINE

Anura

FAMIGLIA

Bufonidae

LEGISLAZIONE A TUTELA DELLA SPECIE

• Direttiva Habitat all.IV

• Legge regionale 9/2007

• Convenzione di Berna all.I
 

CARATTERISTICHE ECOLOGICHE

Specie presente in pochi piccoli stagni temporanei, pozze, e vasche a uso agricolo e amatoriale presso i margini del SIC – ZPS. La popolazione più florida (oltre un centinaio di individui) e peculiare (riproducendosi, pur su suolo carsico, in acqua anche salmastra) era presente sino ad aprile 2009 presso l’ex Cava del Villaggio del Pescatore, in una serie di pozze temporanee che a fine mese sono state interrate (uccidendo migliaia di larve neonate della specie). Se non sarà possibile ripristinare o ricreare un habitat riproduttivo per gli adulti, ancora presenti in zona, resterà prioritaria la conservazione delle popolazioni di Bagnoli della Rosandra, Domio e Villa Giulia, che già sopravvivono grazie agli sforzi di pochi appassionati.
La specie non risulta altrimenti presente in Carso per la mancanza di habitat idonei (habitat che sarebbe oggettivamente difficile, e forse anche sbagliato, creare ex novo.).
Secondo alcuni studi genetici in corso (cfr. Lanza, Nistri & vanni, 2009: Anfibi d’Italia. Quaderni di Conservazione della Natura: 29.) le popolazioni di Bufo (Pseudepidalea) viridis della Venezia Giulia potrebbero essere meritevoli di grande tutela in quanto, unitamente a quelle del Friuli orientale, farebbero parte di un taxon separato dalle altre popolazioni italiane (Museo Civico di St. Nat. di Trieste, 2009).
Il rospo smeraldino è specie opportunista che frequenta un'ampia varietà di ambienti, forestali o aperti (anche semiaridi). E' tendenzialmente legato alle zone costiere sabbiose, alle vallate fluviali ed agli ambienti collinari coltivati o incolti. Si trova anche in zone urbane o comunque con forte presenza antropica. Si riproduce in acque ferme o debolmente correnti, anche salmastre, di stagni, pozze, canali di bonifica, foci fluviali, paludi e lagune costiere (selettività dell'habitat riproduttivo = bassa). Le femmine depongono fino a 12000 uova (fecondità = alta) riunite in lunghi cordoni gelatinosi avvolti alla vegetazione acquatica o ad altri sostegni naturali o artificiali. Dieta a base di anellidi, molluschi, insetti ed altri artropodi.

AREA DI DISTRIBUZIONE NATURALE

La specie è diffusa in nord Africa, in Asia centrale e sud-occidentale, in buona parte dell’Europa centro orientale e mediterranea, continentale e insulare, è comune o molto comune in diverse località perilagunari della regione. Nell’entroterra abbonda su substrati alluvionali ben drenati a modesta o modestissima copertura arborea, lungo gli alvei di diversi fiumi, e in varie
località sottoposte ad agricoltura estensiva. Comune in diverse città regionali, mostra una grande valenza ecologica, spingendosi all’interno dell’Arco Alpino ove sfiora i 1000 metri di quota.

BIBLIOGRAFIA E FONTI

Salvaguardia dell’erpetofauna nel territorio di Alpe Adria – AA.VV. Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna – Ufficio studi faunistici - 2007
Elaborazione di proposte di misure di conservazione e gestione per il Piano di gestione del sito SIC Carso triestino e goriziano e ZPS Aree carsiche della Venezia Giulia - Dipartimento di Biologia dell'Università di Trieste 2007
Elenco delle specie oggetto del monitoraggio e note gestionali e conservative su specie e ambienti. Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. 2009


 

FATTORI DI PRESSIONE ANTROPICA CHE INFLUENZANO LA SPECIE

110

uso di pesticidi

502

strade, autostrade

920

inaridimento

966

relazioni faunistiche interspecifiche - antagonismo dovuto all'introduzione di specie

AZIONI DEL PIANO DI GESTIONE CHE INTERESSANO LA SPECIE

IA2

eradicazione specie animali alloctone

IA10

manutenzione degli stagni esistenti

IA11

interventi di ripristino di stagni abbandonati e realizzazione di nuovi stagni

IN3

introduzione o mantenimento di metodi di agricoltura biologica

IN4

realizzazionedi nuovi stagni

IN5

manutenzione degli stagni

MR6

monitoraggio erpetofauna

MR28

realizzazione del catasto degli stagni

PD6

programma di divulgazione e sensibilizzazione generale: incontri con il pubblico - serate tematiche

RE1

divieto di immissione di specie animali e vegetali alloctone

RE8

divieto di realizzazione di nuovi impianti di ittiocoltura di acqua dolce o di pesca sportiva e gestione degli impianti esistenti

RE12

mitigazione impatto delle infrastrutture viarie sulla fauna

RE21

norme di tutela degli stagni, dei laghetti, degli abbeveratoi e delle cisterne


 

space

RITORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE

.

.

.

NATURA 2000

.

.

Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

.