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CARSO NATURA200

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Pelophylax lessonae
Rana di Lessona


www.gadyiplazypolski.amend.pl

CODICE NATURA2000

lessonae

CLASSE

Amphibia

ORDINE

Anura

FAMIGLIA

Ranidae

LEGISLAZIONE A TUTELA DELLA SPECIE

• Direttiva Habitat all.IV

• Legge regionale 9/2007

• Convenzione di Berna all.I
 

CARATTERISTICHE ECOLOGICHE

La specie (storicamente presente) è stata rilevata in 2 sole stazioni, entrambe in provincia di Trieste.
La piccola popolazione presente è meritevole di assoluta salvaguardia, sia per la sua presenza storica (la specie vi è presente almeno dal 1929 !!!), sia perché il fenotipo lessonae in una delle due stazioni predomina nettamente su kl. esculentus. Infine, per le particolari esigenze ecologiche della specie (stagni senescenti, con acque stagnanti, calde, libere e soleggiate centrali, ma attorniati da fitta vegetazione palustre e ambienti boscosi) non si ritiene probabile la sua presenza in altri ambienti interni o limitrofi al SIC – ZPS (Museo Civico di St. Nat. di Trieste, 2009).
A differenza di altre specie di anfibi che visitano gli specchi d’acqua solo per riprodursi, la Rana (Pelophylax) lessonae è strettamente legata all’ambiente acquatico anche negli altri periodi dell’anno. Non si mostra esigente riguardo il tipo di corpo d’acqua: è in grado di colonizzare tutte le acque permanenti, pur prediligendo pozze, stagni e laghetti ricchi di vegetazione, ma anche le rive poco profonde dei grandi laghi (selettività dell'habitat riproduttivo = bassa). Il periodo riproduttivo va dalla primavera all'inizio dell'estate. Ciascuna femmina, a seconda della taglia, depone fino a 4500 uova (fecondità = alta), per lo più suddivise in più masse gelatinose ancorate alla vegetazione acquatica. Dieta costituita in gran parte di insetti, ma anche di lumache, vermi e talvolta addirittura di altri anfibi.

AREA DI DISTRIBUZIONE NATURALE

La specie è distribuita più o meno come Pelophylax kl. esculentus e forma popolamenti puri soltanto in certe torbiere sub-montane della Regione, mentre in pianura e collina convive con la rana ibrida dei fossi in proporzioni assai variabili.
Nelle zone più disturbate dall’uomo tende ad essere percentualmente meno frequente dell’ibrido, i cui girini sono fra l’altro meno sensibili a varie forme di inquinamento.

BIBLIOGRAFIA E FONTI

Salvaguardia dell’erpetofauna nel territorio di Alpe Adria – AA.VV. Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna – Ufficio studi faunistici - 2007
Elaborazione di proposte di misure di conservazione e gestione per il Piano di gestione del sito SIC Carso triestino e goriziano e ZPS Aree carsiche della Venezia Giulia - Dipartimento di Biologia dell'Università di Trieste 2007
Elenco delle specie oggetto del monitoraggio e note gestionali e conservative su specie e ambienti. Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. 2009


 

FATTORI DI PRESSIONE ANTROPICA CHE INFLUENZANO LA SPECIE

110

uso di pesticidi

502

strade, autostrade

803

discariche, bonifiche e prosciugamenti in genere - riempimento di fossi, canali, stagni, specchi d'acqua, paludi o torbiere

920

inaridimento

AZIONI DEL PIANO DI GESTIONE CHE INTERESSANO LA SPECIE

IA2

eradicazione specie animali alloctone

IA10

manutenzione degli stagni esistenti

IA11

interventi di ripristino di stagni abbandonati e realizzazione di nuovi stagni

IN3

introduzione o mantenimento di metodi di agricoltura biologica

IN4

realizzazione di nuovi stagni

IN5

manutenzione degli stagni

MR6

monitoraggio erpetofauna

MR28

realizzazione del catasto degli stagni

PD6

programma di divulgazione e sensibilizzazione generale: incontri con il pubblico - serate tematiche

RE8

divieto di realizzazione di nuovi impianti di ittiocoltura di acqua dolce o di pesca sportiva e gestione degli impianti esistenti

RE12

mitigazione impatto delle infrastrutture viarie sulla fauna

RE21

norme di tutela degli stagni, dei laghetti, degli abbeveratoi e delle cisterne


 

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NATURA 2000

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Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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