DESCRIZIONE E PRINCIPALI ESIGENZE ECOLOGICHE L’ostrio-lecceta si sviluppa su substrato calcareo con conseguenti caratteristiche di siccità edafica. E’ una cenosi extrazonale (ovvero che si è insediata in un’area staccata dal suo areale, ma favorevole per le caratteristiche climatiche) che rappresenta il contatto tra la vegetazione mediterranea e quella euro-sibirica. Gli elementi floristici che tipizzano la composizione specifica di questo bosco sono principalmente di tipo mediterraneo. Oltre al leccio si trovano infatti specie come Cotinus coggygria,Phillyrea latifolia/latifolia, Smilax aspera, Rubia peregrina. Provengono invece dai querceti termofili caducifogli Fraxinus ornus, Ostrya carpinifolia, Carpinus orientalis, Acer monspessulanum, Frangula rupestris, Crataegus monogyna, Prunus mahaleb, Hippocrepis emerus subsp. emeroides, Asparagus acutifolius, Genista sp. Dal punto di vista prettamente fitosociologico esse appartengono ad una classe vegetazionale a se stante (Quercetea ilicis) molto ben rappresentata lungo tutta la costa mediterranea.Nell’ambito regionale sono presenti altre formazioni boschive caratterizzate dalla presenza del leccio e si tratta di frammenti boschivi lungo il litorale sabbioso descritti recentemente dal punto di vista fitosociologico (BS2). La peculiare posizione geografica ove si sviluppa la lecceta e la sua rarità sono fattori che le conferiscono un notevole valore naturalistico e paesaggistico. Essa è presente nell’area della Cernizza e lungo la costiera in modo frammentario da Duino fino a Santa Croce,dove viene meno a causa del passaggio al flysch (Oriolo et al., 2009). |