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CARSO NATURA200

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Vipera ammodytes
Vipera dal corno


Reptiles and Amphibians of Britain and Europe - E.N Arnold & J.A.Burton

CODICE NATURA2000

amm

CLASSE

Reptilia

ORDINE

Squamata

FAMIGLIA

Viperidae

LEGISLAZIONE A TUTELA DELLA SPECIE

• Direttiva Habitat all.IV

• Legge regionale 9/2007

• Convenzione di Berna allegato II
 

CARATTERISTICHE ECOLOGICHE

E’ specie di dimensioni generalmente fino a 65 cm (occasionalmente 75 cm) con corpo piuttosto robusto e testa triangolare ben distinta dal resto del corpo; si distingue da tutte le altre vipere europee per il distinto corno all’apice del muso. Ha colore e disegno caratteristico abbastanza costanti con una netta striscia vertebrale a bordi scuri e disposta a zig-zag oppure formata da una serie di losanghe unite. Le femmine, oltre ad essere più grandi, hanno una colorazione di fondo in genere più chiara (bruno giallastra, arancione o giallastra) di quella dei maschi (grigi, bruno verdastri, bruno nerastri), inoltre nei disegni dorsali
delle femmine mancano generalmente i colori scuri (bruni e nerastri), diffusi e talvolta dominanti nei maschi. Le parti inferiori sono grigiastre o rosate con punteggiatura o macchiettatura più scura.
E’ specie diurna, diffusa dal livello del mare fino altre i 2500 m, che predilige zone aperte e assolate, ed è frequente in boscaglie, doline, campi carreggiati, al limitare delle foreste o nelle radure, in prossimità di casolari e ruderi e muretti a secco; predilige i più diversi habitat rupestri ricchi di macereti sconnessi e moderatamente colonizzati da vegetazione pioniera. Gli accoppiamenti hanno luogo tra aprile e maggio. La riproduzione avviene a cadenza biennale, la specie è vivipara e le femmine partoriscono da 5 a 15 piccoli tra la fine di agosto e gli inizi di settembre. Alla nascita i piccoli sono lunghi 15-25 cm. L’accrescimento è piuttosto veloce. I giovani si cibano quasi esclusivamente di lucertole; con lo sviluppo la dieta cambia ed i piccoli roditori diventano la componente di gran lunga
più importante degli adulti. Occasionalmente si può cibare anche di uccelli (nidiacei), di rane o di altri serpenti. I predatori più comuni sono i mustelidi, il Riccio e il Cinghiale e i rapaci diurni (soprattutto il Biancone).
Specie ben diffusa in tutta l’area studiata, V. ammodytes predilige ambienti piuttosto aperti, esposti preferibilmente a sud, frequentando spesso zone marginali di macereti carsici, muri a secco e lande carsiche. Per la salvaguardia della specie andrebbero salvaguardati gli ambienti di landa sia tramite il pascolo, sia tramite incendi controllati (Museo Civico di St. Nat. di Trieste, 2009).

AREA DI DISTRIBUZIONE NATURALE

E’specie a distribuzione prevalentemente balcanica e diffusa in Austria meridionale, nei territori dell’ex-Yugoslavia, in Grecia, Romania, Bulgaria, Turchia; è anche presente in poche regioni dell’Asia occidentale (Siria, Libano, Georgia).
In Italia, la sua distribuzione è marginale ed interessa le regioni nord orientali, in particolare Friuli Venezia Giulia ed in minore misura il Veneto e Trentino.
Ha diverse sottospecie e nella regione Friuli Venezia Giulia è rappresentata dalla forma nominale, tipica dei macereti e pietraie del Carso triestino, goriziano e delle Alpi e PrealpiGiulie e Carniche, ove può raggiungere i 1700 metri di altitudine. Spesso sintopica con V. berus e raramente con Vipera aspis francisciredi, può ibridarsi con entrambe. Resti recenti di vipera dal corno (forse attribuibili all’Olocene) provengono dalla Grotta del Paranco.

BIBLIOGRAFIA E FONTI

Salvaguardia dell’erpetofauna nel territorio di Alpe Adria – AA.VV. Direzione centrale risorse agricole, naturali, forestali e montagna – Ufficio studi faunistici – 2007
Fauna italiana inclusa nella Direttiva Habitat - Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, Direzione Protezione Natura - 2004
Elaborazione di proposte di misure di conservazione e gestione per il Piano di gestione del sito SIC Carso triestino e goriziano e ZPS Aree carsiche della Venezia Giulia - Dipartimento di Biologia dell'Università di Trieste 2007
Elenco delle specie oggetto del monitoraggio e note gestionali e conservative su specie e ambienti. Museo Civico di Storia Naturale di Trieste. 2009


 

FATTORI DI PRESSIONE ANTROPICA CHE INFLUENZANO LA SPECIE

110

uso di pesticidi

180

incendi

190

altre attività agroforestali non elencate - fattorie didattiche

241

prelievo/raccolta di fauna in generalecollezione (insetti, rettili, anfibi...)

243

prelievo/raccolta di fauna in generale: intrappolamento, avvelenamento, caccia/pesca di frodo

400

aree urbane, insediamenti urbani

AZIONI DEL PIANO DI GESTIONE CHE INTERESSANO LA SPECIE

IA4

incremento attività di repressione bracconaggio e di controllo

IA5

ricostruzione di corridoi ecologici strategici

IA8

interventi di manutenzione della landa carsica e delle formazioni a ginepro su landa

IA9

ripristino della landa carsica

IN1

mantenimento dei prati

IN2

recupero e mantenimento dei pascoli

MR6

monitoraggio erpetofauna

MR32

monitoraggio mortalità stradale della fauna selvatica

PD6

programma di divulgazione e sensibilizzazione generale: incontri con il pubblico - serate tematiche

RE7

regolamentazione degli interventi di rinaturalizzazione delle cave di pietra

RE12

mitigazione impatto delle infrastrutture viarie sulla fauna

RE13

norme di conservazione e gestione della landa carsica e delle formazioni a ginepro su landa

RE19

norme di conservazione dei ghiaioni

RE20

norme di conservazione delle pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica (codice 8210)

RE24

norme di tutela dei pavimenti calcarei


 

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NATURA 2000

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Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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